Di Lei

2022-09-23 08:34:50 By : Mr. Henry Lee

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Il ginseng (Panax ginseng) è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Araliaceae. Le piante di ginseng hanno rami eretti che possono raggiungere i sessanta centimetri di lunghezza, foglie palmato-lobate formate da cinque foglioline e fiori bianchi riuniti in ombrelle da cui si sviluppano bacche rosse che contengono i semi. Si tratta di una specie che cresce spontaneamente in diverse zone montane montane della Siberia orientale, della Corea, del Nepal ma in natura è ormai molto rara e oggi gli esemplari da utilizzare per la commercializzazione delle radici provengono quasi esclusivamente da colture.

La radice del ginseng, che rappresenta la droga della pianta, è tuberizzata, carnosa, lunga circa venti centimetri e presenta spesso radici secondarie che le conferiscono un aspetto antropomorfo. Il ginseng possiede attività immunostimolanti e adattogene che dipendono dalla presenza nella radice di numerosi costituenti, tra cui polisaccaridi e saponosidi noti come ginsenosidi.

Il ginseng bianco è costituito dalla radice primaria trattata con vapore ed essiccata, mentre il ginseng rosso, ritenuto più pregiato, subisce un trattamento preliminare in stufa. Entrambi vengono utilizzati per gli effetti adattogeni e stimolanti. Il ginseng americano è invece una specie differente (Panax quinquefolius) utilizzata per le medesime proprietà e con le stesse indicazioni di Panax ginseng.

Il ginseng è utilizzato da migliaia di anni per le sue proprietà e nei paesi di origine è considerato una panacea. Il nome Panax deriva dal greco “pan” (tutto) e “axos” (cura) e sottolinea le presunte capacità del ginseng di trattare qualsiasi disturbo.

In realtà, le radici di questa pianta possiedono proprietà toniche, rigeneranti, adattogene e immunostimolanti. Il ginseng è dunque particolarmente utile per sostenere le difese dell’organismo e in caso di affaticamento, durante la convalescenza o per migliorare le prestazioni fisiche e mentali nei periodi molto stressanti. L’assunzione di ginseng è inoltre in grado di ridurre la glicemia e l’insulinemia a digiuno nelle persone affette da diabete di tipo I e II. Tradizionalmente il ginseng è utilizzato anche per il trattamento della disfunzione erettile e per migliorare l’eccitazione sessuale sia maschile sia femminile.

Le molecole responsabili degli effetti del ginseng sono soprattutto i ginsenosidi e i polisaccaridi. La frazione saponinica è ad esempio in grado di ridurre la glicemia e di inibire la ricaptazione di alcuni neurotrasmettitori come noradrenalina, dopamina e serotonina, migliorando la reazione allo stress, il tono dell’umore e le performance fisiche e mentali. I polisaccaridi, insieme ad altre molecole, sono invece responsabili dell’azione immunostimolante.

Il ginseng viene somministrato soprattutto per migliorare le performance fisiche e mentali durante i periodi di forte stress e come tonico e rigeneranti in caso di eccessivo affaticamento, stanchezza, mancanza di energie, di concentrazione e di appetito.

Le preparazioni che contengono ginseng sono utili per favorire il buonumore, fronteggiare al meglio le situazioni difficili, nell’esaurimento nervoso e fisico, ma anche per migliorare la memoria e la concentrazione e prevenire l’invecchiamento. Il ginseng può inoltre essere assunto per migliorare le prestazioni sportive, stimolare il desiderio sessuale e alleviare i sintomi delle malattie psicosomatiche.

Il ginseng bianco e il ginseng rosso sono impiegati come droga grezza per la preparazione di tisane oppure per realizzare estratti secchi o liquidi. In genere per la preparazione di decotti si utilizza un grammo di radice di ginseng per una tazza di acqua e l’infuso va consumato due o tre volte al giorno.

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Gli estratti secchi e liquidi contengono invece quantità abbastanza variabile di droga e si assumono da una a quattro volte al giorno. Per quanto riguarda la tintura madre, che è una macerazione in alcool della pianta fresca, se ne assumono 30 gocce tre volte al giorno, disperdendole in mezzo bicchiere di acqua.

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La durata dei trattamenti a base di ginseng non dovrebbe superare i tre mesi e se i sintomi persistono oltre le due settimane è bene consultare il proprio medico.

Il ginseng è considerato un rimedio sicuro, ben tollerato e privo di effetti collaterali di rilievo. La sua assunzione è comunque sconsigliata in gravidanza, durante l’allattamento, nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai diciotto anni.

Nei soggetti predisposti, l’uso di prodotti contenenti ginseng può provocare reazioni di ipersensibilità i cui sintomi includono orticaria e prurito.

A dosaggi elevati e per somministrazioni oltre i tre mesi, l’assunzione di ginseng può portare effetti indesiderati tra cui insonnia e disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea e costipazione.

L’uso del ginseng non è raccomandato in caso di schizofrenia, sintomi maniacali e se si assumono farmaci antidepressivi o stimolanti del sistema nervoso centrale, oltre a ipoglicemizzanti orali e anticoagulanti. In ogni caso, se si assumono farmaci o integratori, è sempre consigliabile informare il medico, il farmacista o l’erborista prima di ricorrere a qualsiasi rimedio naturale.

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