Storia e successi della Signora in bianco: Laura Biagiotti | L&P

2022-09-23 08:18:10 By : Mr. Barry Tu

La Signora della moda italiana. Oggi, 4 agosto, ricorre l’anniversario della nascita di Laura Biagiotti, una delle stiliste più importanti che il nostro Paese abbia mai avuto, anticipatrice di tendenze, fabbricatrice di sogni e soprattutto grande stratega commerciale grazie ad iniziative azzeccate e lungimiranti. Per celebrare al meglio la vita della designer, scomparsa nel 2017, ripercorriamo brevemente storia e successi di Laura Biagiotti.

Inizialmente indirizzata agli studi di Archeologia cristiana all’Università degli Studi La Sapienza di Roma, la giovane Laura decide di avvicinarsi alla moda negli anni sessanta grazie all’azienda di famiglia, già ben lanciata nell’industria tessile per via del lavoro della madre Delia Soldani Biagiotti, fondatrice di un atelier; gli affari vanno bene. La sorella Delia infatti in poco tempo riesce ad ottenere l’appalto delle divise di Alitalia e un incarico prestigioso di un gruppo americano di Seventh Avenue, il quale affida alla sartoria la produzione di una collezione.

Fiuta il business e nel 1965 crea una società personale, collaborando con lo stilista Angelo Tarlazzi acquisendo e producendo le firme dell’alta moda romana del tempo, da Schuberth a Capucci passando per Litrico e Barocco. Sarà invece il 1972 l’anno della prima collezione firmata esclusivamente Laura Biagiotti, presentata nella Sala Bianca di Firenze, talmente rilevante da ottenere anche una menzione speciale sul New York Times, ricevendo l’etichetta di “Queen of cashmere”, merito chiaramente dell’uso sopraffino del tessuto.

La lungimiranza sarà il leitmotiv di tutta la storia della maison. Non sarà infatti un caso che la designer, con l’apporto di Walter Abini, Ottavio Missoni, Krizia e Gianfranco Ferrè propone e ottiene il trasferimento della sfilate di prêt-à-porter da Firenze a Milano, gettando così le fondamenta del Made in Italy. Il cammino è in continua ascesa e contrassegnato da incontri stimolanti e pieni di fascino, come quello avvenuto negli anni settanta con Renato Zavagli Ricciardelli della Caminate, conosciuto come Renè Gruau, grande amico di Christian Dior e creatore dell’iconica copertina de “La Dolce Vita” di Federico Fellini. Tra i due nascerà un rapporto intensissimo e il disegnatore realizzerà per Laura numerosissime illustrazioni. La stilista lo omaggerà poi nel 2009, anno del centenario dell’amico, dedicandogli una borsa sui toni del bianco, rosso, e nero, i suoi colori preferiti.

Il 1980 è un anno importante per la vita personale della stilista, la quale si trasferisce nella campagna romana, precisamente nel castello Marco Simone, struttura restaurata insieme al marito Gianni Cigna (che verrà poi a mancare sedici anni dopo, nel 1996). Ma la decade degli anni ottanta sarà segnata da un evento rimasto impresso nella storia della moda. Il 25 aprile 1988 infatti Laura Biagiotti organizza per la prima volta una sfilata in Cina, precisamente a Pechino, coinvolgendo trenta modelle cinesi e utilizzando 150 capi preziosi in seta e cashmere provenienti dai migliori pezzi delle sue collezioni. Sette anni più tardi per lei si spalancheranno anche le porte della Russia, con la prima sfilata italiana al Grande Teatro del Cremlino. Grazie a questo impegno nello stesso anno, il 1995, la creativa viene insignita dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro.

Un altro tratto caratteristico della carriera della designer è certamente il connubio tra la moda e sport, introdotto proprio da Laura insieme alla figlia Lavinia. Un approccio a tutto tondo: nel 1991 infatti Biagiotti fonda una prestigiosa struttura da golf, il Marco Simone Golf & Country Club, un’area composta da 150 ettari con un percorso da 36 buche, proprio vicino alla propria residenza nel comune di Guidonia. Un campo che ha ospitato e che continuerà a ospitare eventi importantissimi, come la quarantaquattresima edizione della Ryder Cup, programmata per il 2023. Nel 2000, nel contesto dei Giochi Olimpici di Sydney, gli atleti azzurri partecipano alla Cerimonia di chiusura sfilando con un tricolore in cashmere realizzato per l’occasione proprio dalla maison Biagiotti, un’immagine fortissima di orgoglio e bellezza.

Non solo moda, non solo sport, non solo visione imprenditoriale. Nel DNA di Laura Biagiotti c’è sempre stata tanta, tantissima, arte e voglia di salvaguardare la cultura italiana. Nel corso della sua vita, oltre alla restaurazione del già citato Castello Marco Simone, ha contribuito e sponsorizzato tantissimi interventi degni di nota, tra cui spicca il piviale ricamato disegnato da Botticelli (adesso custodito a Milano al Museo Poldi Pezzoli), o la sistemazione della Scala Cordonata del Campidoglio progettata da Michelangelo. Ma non finisce qui, Laura Biagiotti e il marito sono stati in possesso della produzione artistica più significativa del futurista Giacomo Balla. Nel 2003 la maison ha inoltre donato il Gran Sipario al Teatro La Fenice di Venezia dopo che quello originale era stato distrutto in occasione del terribile incendio del 1996, ennesima dimostrazione di una sensibilità per pochissimi, a tutto campo e per palati fini, che ci manca maledettamente.

Una eredità raccolta come sappiamo dalla figlia Lavinia (adesso Presidente e CEO del gruppo) che, appena due giorni fa, ha annunciato un nuovo impegno della sua azienda inerente alla restaurazione della statua della Dea Roma in Campidoglio. I lavori partiranno il 13 settembre, esattamente il giorno dopo la sfilata che si svolgerà proprio nella celebre Piazza romana per presentare la collezione SS 2023, in quello che sarà il secondo grande evento nella Capitale nell’arco di pochi mesi dopo lo show di Valentino allestito solo il mese scorso. Un sodalizio, quello tra la famiglia Biagiotti e la città eterna , destinato a rimanere per sempre.

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